Il decreto correttivo al Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza verrà discusso a gennaio in Consiglio dei Ministri e approvato entro la primavera 2020.

La prima bozza, suscettibile di ulteriori modifiche, contiene 40 articoli e si pone l’obiettivo di chiarire il contenuto di alcune disposizioni contenute nel Codice, apportare modifiche finalizzate a coordinare, sotto il profilo logico-giuridico, i diversi istituti ivi presenti e a consentirne una migliore funzionalità.

Si chiarisce la nozione di “crisi” di cui all’art. 2 del Codice, per tale intendendosi “lo stato di squilibrio economico-finanziario (e non più la difficoltà economica finanziaria) che rende probabile l’insolvenza del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a fa fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate”.

Viene, inoltre, posticipata l’applicazione dell’obbligo di segnalazione dei fondati indizi della crisi, di cui all’art. 14 del Codice, per le piccole società che non superino i limiti di cui all’art. 2477 comma 2 c.c., che scatterà soltanto a partire dal 15.02.2021.